Groupe Folklorique
« CUNUNA DE PE SOMES »
Bistrita (Roumanie)
Depuis mon premier voyage en Roumanie en 1993, j’ai découvert un pays dont la richesse culturelle et patrimoniale, d’une ampleur immense, lui a permis de surmonter toutes les épreuves de l’Histoire.
Le Folklore a toujours porté les valeurs fondamentales de la liberté et de l’expression populaire. Les costumes, finement concus et conservés, n’ont pas servi à la division, mais, au contraire, à la beauté de la diversité.
La dissolution du Groupe Folklorique „Cununa de pe Somes” résonne comme un véritable tsumani dans l’univers culturel de Bistrita, de l’Ardéal et de la Roumanie.
L’onde choc vient d’arriver jusqu’à Paris. Au cours de mes voyages à Bistrita, j’ai pu apprécier la qualité de l’ensemble, ainsi que le dynamisme et l’enthousiasme des artistes, chanteurs, musiciens et danseurs.
Et avec une telle renommé mondiale, comment ne pas permettre la continuité d’un ensemble aux talents multiples et reconnus.
Ma voix s’associe à celle de l’union Internationale des Groupes Folkloriques présidée par le professeur Dorel Cosma pour qu’il soit redonné vie à une si belle structure culturelle, artistique et vecteur de la paix dans le monde.
Article de Joël Conte-Taillasson
Joel.conte-taillasson@orange.fr
Le 10 août 2025
Groupe folklorique
« CUNUNA DE PE SOMES »
Bistrita (Roumanie)
Dans un monde en danger de globalisation, l’Identité nationale est précieuse. Les diversités sont les richesses d’un pays, d’une nation, d’une région, révélées et protégées par les Folklores et leurs littératures, pour la beauté des singularités !
Avec mon époux, j’ai eu l’immense plaisir de venir en Roumanie, à Bistrita, dans le cadre de Festivals Internationaux organisés par le Professeur et Directeur Dorel Cosma. Autour de la Poésie, de la Littérature et du Folklore, et près d’hommes et de femmes du monde de la culture, passionnés et d’un grand dynamisme, j’ai pu apprécier le prestigieux ensemble « Cununa de pe Somes ».
Il est très malheureux, qu’après tant de dizaines d’années de prestations en Roumanie et à l’International, cet ensemble ne soit plus reconnu comme professionnel.
En espérant ardemment qu’il puisse retrouver son statut, j’envoie un message de soutien et de remerciements, à tous les chanteurs, musiciens et danseurs du groupe, ils participent avec beaucoup de talent à l’histoire du pays, et à la conscience claire d’avoir un destin collectif.
Florence Conte-Taillasson (Élisa F. AR)
Le 10 août 2025
SEMPRE PIU’ AFFAMATI DI CULTURA
SENZA CONOSCENZA NON C’E’ LIBERTA’, SENZA LIBERTA’, NON C’E’ DEMOCRAZIA
“ Sempre più affamati di Cultura. Investire in essa è strategico per il futuro di tutti noi,anche perché senza conoscenza non c’è libertà e senza libertà non c’è Democrazia”. E’ con queste parole che ho salutato la platea a Roma , nella mia relazione sui GIOVANI DEL FOLKLORE. E, sempre con queste parole che voglio rubare l’attenzione del lettore, che s’interessa di Libertà, di Pace, di CULTURA . Oggi, più che mai , necessita, che, in ogni ambito, si celebri la parte migliore dell’Uomo. Quell’uomo che pensa, ama, soffre, spera, gioisce. D’altronde, quando l’Uomo ha nutrito il suo cuore la sua mente con Principi e Valori ha potuto registrare miglioramenti tangibili nella società civile. Purtroppo , oggi, il mondo, in profonda crisi colturale e morale, sembra smarrirsi nel nulla del nulla. Dimenticati, ormai, beni quali l’Amore, la Fratellanza, il Rispetto reciproco , vede trionfare egoismi, prevaricazioni, superbia, sete di potere. Un edonismo devastante, che distrugge ogni cosa. Un nichilismo e relativismo senza volto , che non portano da nessuna parte. L’Uomo e’, soprattutto, pensiero, che si fa Cultura, nel senso più ampio della parola, CULTURA NON E’ ERUDIZIONE. Necessità , ormai, che i giovani rinverdiscano il loro interesse per una preparazione culturale importante, verso l’informazione, la conoscenza, il sapere, che sottendono la nostra collettività, nella vita quotidiana.
Viviamo in una società complessa in cui, spesso, la differenza è fatta dalla capacità e dalla possibilità di accesso ai saperi. La bistrattata Cultura, cenerentola di bilanci è vittima predestinata di rigorose ghigliottine governative. Ci sarà, certamente qualcuno che, in linea mentale con il Ministro, d’infelice memoria, che ebbe a dire che con la Cultura non si mangia, sosterrà la tesi che si debba pensare a ben altri problemi. Io penso che mai sia esistita epoca della storia umana, dove non sia stata prodotta e consumata una qualche forma di Cultura. Quindi se il fare e consumare Cultura fosse una inutile bizzarria, qualcuno sarebbe riuscito ad eliminarla, obbligando noi, poveri esseri umani a lavorare e a produrre merci da consumare, senza mai avere la possibilità di mettere in moto, la nostra immaginazione o confrontarsi con quella altrui. Anche nei momenti più bui, abbiamo bisogno di andare a cercare idee, gesti, immagini, che ci consentano nel modo più libero possibile, di ricordare quanto meravigliose siano l’anima e la fantasia umana. Altrimenti, in un’epoca dove, ora dopo ora ci viene ricordato che tutto sta per andare a rotoli, chi si sognerebbe di far parte o di attivare un gruppo folklorico, chi di fare attività teatrale, chi promuovere , convegni e fare ricerche.
La nostra fame di sapere e la nostra curiosità, sono più forti del pessimismo dilagante. Per questo tagliare i fondi alla Cultura, tentare di mettere montagne di spazzatura accanto a monumenti archeologici, ridimensionare l’attività museale, lirica e teatrale, è pura follia. E’ provato che società culturalmente soddisfatte spendono anche di più in campi non culturali. Sentirsi bene dentro ci porta anche a volerci bene fuori, a desiderare città più belle ed ordinate, a vestirsi meglio. Investire nell’ignoranza, riducendo gli investimenti nella Cultura e nell’educazione, significa generare malessere, violenza, prevaricazione e cinismo. Nell’economia globalizzata, se non s’investe nei saperi, si finirà per trovarsi a competere nella fascia bassa del mercato, con Paesi che hanno economie del lavoro meno garantite del nostro. La sfida, allora, potrà essere vinta, solo se sapranno tenere insieme, conoscenze, innovazione sociale, tecnologie e ricerca. Ogni Ente, nazionale, regionale e comunale deve sforzarsi di considerare strategico l’investimento sui giovani e adoperarsi a far si che nessun talento, venga sprecato e nessuno rinunci a studiare per mancanza di mezzi. Amici politici, potenziando l’insegnamento delle materie umanistiche, stimolate con borse di studio, la ricerca, l’apprendimento e la conoscenza delle tradizioni della propria terra, non significa buttar via i soldi, in un momento in cui ce ne sono pochi, ma far funzionare meglio quelle che ci sono. E’ un investimento che si deve fare, perché contribuire, in modo profondo, all’innalzamento del senso civico, alla coesione sociale e al benessere di tutti i cittadini.
Quasi ad essere evocato, arriva opportuno, attraverso un articolo, l’intervento del Professor DOREL COSMA, Presidente IGF , Federazione mondiale dei gruppi folklorici. Autorevole ed efficace il suo intervento, che, certamente produrrà effetti positivi . La Cultura, intesa come Epifania e testimonianza di Tradizioni e folklore , affonda le sue radici nella lingua dei nostri Padri latini. LA CULTURA E’ VITA.
Benito Ripoli